Max Ionata è uno di quei musicisti che Ancona Jazz segue con particolare attenzione fin dal lontano 2003, quando in pratica esordì con il suo quartetto al Teatro Sperimentale. Allora ci aveva colpito per sonorità, capacità compositiva, il fraseggio personale che si rivolgeva ai grandi del passato senza rinnegarne l’attualità, anzi valorizzandola. Avevamo ragione, perché in seguito Max è diventato una delle figure al sax tenore più rappresentative della scena mondiale, tanto da essere molto apprezzato all’estero, in primis in Giappone. Dischi, collaborazioni, situazioni sempre diverse, dal trio senza pianoforte al classico quartetto o quintetto, hanno ancor più fortificato una personalità dal bagaglio espressivo in costante espansione. Lo testimoniano le sue ultime presenze al nostro festival, accanto a Gegè Telesforo nel 2014, e a Karima nel 2015. Questa volta Max presenta il suo gruppo più nuovo, completato dall’eccellente organista Alberto Gurrisi, già noto per la sua fedele partnership con il grande Franco Cerri, e il batterista olandese Frits Landesbergen, su cui è utile spendere qualche parola in più. Ci vuole infatti una memoria da elefante per ricordare la sua presenza, nel 1988 allo Sperimentale, nel gruppo “The Savoy Seven”, accanto a Buddy De Franco, Joe Newman e Barney Kessel. Si trattava di un omaggio a Benny Goodman e Frits era impegnato al vibrafono, strumento che suona tuttora, ma che sta avvicendando in maniera magistrale con la batteria. Musicista tra i più richiesti nella scena del nord Europa, Frits Landesbergen è attualmente il batterista di Monty Alexander, il che la dice lunga sulla suo straordinario bagaglio di swing. Elemento in più per ritenere questo trio del tutto imperdibile.