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STEFANIA TALLINI “Viceversa”

STEFANIA TALLINI “Viceversa” – Alfa Music (2013)

Viceversa Piano Duo /Duke / Vertiginosa /Didala e Chittò / Da O Pé. Loro /
Eclissi /Pesarobaiao (a Hermeto) /Di Menor /Solitango /Choro Para Mim /
Breve – Nò Na Garganta /Cheio De Dedos /Medea (a M.M.) /Mae Do Mar

Stefania Tallini, pianoforte;
Guinga
, chitarra, voce;
Corrado Giuffredi
, clarinetto

Mi piace raccontarvi, dopo il disco con Macha Adnet e Helio Alves, questo nuovo duo, sbocco naturale di due musicisti lontani geograficamente, ma vicinissimi per un comune sentire la melodia e le emozioni nella musica. Utilizzando le medesime parole di Stefania, “Viceversa ha il senso della reciprocità, dello scambio, del rapporto tra diversità”. La pianista si riferisce alle varie componenti del suo mondo espressivo, cioè il jazz, sempre presente nel voicing, nell’improvvisazione, nell’amore verso armonizzazioni sofisticate; la musica brasiliana, il cui substrato melodico e lirico è talmente elevato che doveva per forza affascinare un talento compositivo come il suo; e, infine, la musica classica, che si traduce nella predilezione verso situazioni cameristiche, nell’eleganza e nitidezza del tocco, e talvolta in veri saggi di virtuosismo (penso a “Choro Cubano”, contenuto nel precedente “The Illusionist”, e qui a “Vertiginosa”, “Di Menor”, “Choro Para Mim”, “Cheio De Dedos”). Dopo le collaborazioni con Roberto Taufic e Barbara Casini, Stefania approda (è il termine giusto, vista la presenza costante del mare come fonte d’ispirazione prepotente per il suo materiale) all’incontro con Carlos Altheir de Souza Lemos Escobar, in arte Guinga, uno dei più geniali ed innovativi compositori e chitarristi della penultima generazione, un autentico ”musicista per musicisti”, le cui opere tengono conto della tradizione e della bossa attraverso una rifondazione delle progressioni, ora spesso imprevedibili, e di un approccio tecnico elevato.

“Viceversa” presenta situazioni per piano solo (sovra inciso nel titolo omonimo), duo e trio, con l’aggiunta del clarinettista classico Corrado Giuffredi, la cui voce strumentale si sposa a meraviglia in queste partiture. D’altronde Guinga ama il clarinetto, come dimostra l’unione con il nostro Gabriele Mirabassi, nel mirabile “Graffiando Vento”, e con Paulo Sergio Santos, in “Dialetto Carioca” e in “Saudade Do Cordovo”. Qui tutti appaiono ispiratissimi; infatti ogni brano è da ascoltare più volte per scoprire aspetti nascosti e per provare qualche nuovo brivido. Pur essendo un disco essenzialmente strumentale, Guinga fornisce comunque un paio di interventi vocali : senza parole nel meraviglioso “Duke”, e quindi in “Mae Do Mar”, dove interpreta con un cuore grande così uno straordinario testo del poeta brasiliano Thiago Amud, in cui Penelope, stanca di aspettare Ulisse facendo e disfacendo la tela, chiede alla “Madre del Mar” una nave e il vento necessari per raggiungere il suo amato nel Sud del Mondo.
Si chiude in questa maniera, con l’incontro tra tre poeti, un CD di rara bellezza, malinconico e gioioso, capace di catturare l’attenzione dell’ascoltatore fin dalle prime note.

L’appuntamento con il duo al Ridotto delle Muse, previsto per il prossimo 5 marzo, è di quelli irrinunciabili.

Massimo Tarabelli

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