Ancona Jazz The Finest in Jazz since 1973

ROSSANO SPORTIELLO “Heart and Soul” – Arbors (2005)

ROSSANO  SPORTIELLO

“Heart and Soul” – Arbors (2005)

 

Gershwin Medley : How Long Has This Been Going On? – I Got Rhythm /I Didn’t Know What Time It Was /Some Other Spring /If Dreams Come True /Tommy’s Ballad /Love Lies /I’ll See You In My Dreams /Laura /Who’s Sorry Now? /Heart and Soul /If I Should Lose You /You /You’ve Changed /Lover Medley : Lover Come Back To Me – Lover /More Than You Know /The Pink and Grey Girl /Tea For Two

 

Rossano Sportiello, pianoforte.

 

Può sembrare incredibile, ma ben pochi (sarei tentato di dire nessuno) sanno che in Italia, Paese dove ormai il jazz è di casa, vive il più grande pianista di jazz classico del mondo, un musicista che gode di stima infinita negli Stati Uniti e da parte della comunità dei suoi colleghi.

 

Parlo di Rossano Sportiello, evidentemente, che già aveva colpito l’attenzione dei cultori più attenti con il gruppo “Blue Napoli” (rivisitazione jazz di celebri canzoni napoletane) e in altre formazioni di jazz tradizionale, prima fra tutte la Milano Jazz Gang. Poco più che trentenne, Rossano è nato a Vigevano da padre napoletano, studia pianoforte al conservatorio ed ha la fortuna di essere “scoperto” dal trombonista Dan Barrett durante il festival del jazz di Ascona nel 1998. Barrett è molto quotato e ha la vista lunga; gli produce infatti subito un disco e lo invita negli USA. Da quei primi concerti in solo, dove il pianista sbalordisce per la cultura e la vastità del repertorio – tanto che alcuni brani risultano perfino sconosciuti ai più scafati critici presenti – Rossano  acquisisce una fama sempre maggiore tra gli appassionati di un genere che, purtroppo, in Italia ha invece pochi estimatori. Eppure, a conferma del detto per cui non è importante cosa si suona, ma il come, Rossano Sportiello sfugge da qualsiasi tentazione o spirito revivalista grazie ad uno stile che, pur facendo perno su un virtuosismo luccicante, riesce a inglobare influenze più moderne. Il suo pianismo è un personale frullato di Ralph Sutton, Teddy Wilson, Dave McKenna, Barry Harris, e azzarderei anche Bill Evans per quella capacità di leggere tra le note e poeticamente certe ballad immortali.

Eleganza, nitidezza di tocco, swing, fluidità totale nell’improvvisazione: insomma, Rossano è un pianista da ascoltare in silenzio quasi religioso ma sempre, come afferma Barry Harris, con il sorriso.  Perché la sua musica è gioiosa e felice, una sorta di Fats Waller del ventunesimo secolo.

No, amici, il jazz non è proprio morto; anzi, è più vivo che mai, e se leggerete bene le note di copertina di questo disco capirete il perché. Rossano ama intitolare i suoi concerti “From Stride to Bop” e il programma scorre leggero tra cento anni di storia, un po’ come la scaletta di “Heart and Soul”, che vi invito a cercare in tutti i modi, visto che la Arbors non è distribuita ancora in Italia. (Se capitate a New York, troverete però i dischi di questa etichetta abbastanza facilmente).

Concludo con un’anticipazione doverosa, a questo punto: Rossano Sportiello suonerà al prossimo Ancona Jazz Summer Festival nel luglio 2007 in due situazioni : il piano solo e un pregevole sestetto dedicato a Louis Armstrong.

Non fatevi trovare impreparati…

 

Massimo Tarabelli

Post a comment

*