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THE COOKERS – “Warriors” – Jazz Legacy Productions (2010)


THE  COOKERS – “Warriors” – Jazz Legacy Productions (2010)


The Core /Spookarella /Close To You Alone /Priestess /Sweet Rita Suite part 2 : Her Soul/ Capra Black /Ladybugg /U Phoria

Eddie Henderson, David Weiss, trombe; Bill Harper, sax tenore; Craig Handy, sax alto, flauto; George Cables, pianoforte; Cecil McBee, contrabbasso; Billy Hart, batteria

 

Chi ha frequentato la scena del jazz negli anni ’70 non potrà mai dimenticare questi musicisti. Billy Harper, Eddie Henderson, George Cables, Cecil McBee, Billy Hart infiammavano sedute di registrazione, comparivano in gruppi fondamentali (Blakey, Roach, McLean, Gordon, Silver, Dizzy, Sonny, Gil Evans…) ed erano accomunati da un medesimo furore espressivo, che li portava a sradicare le convenzioni, i luoghi comuni, recuperando un’ “anima nera” orgogliosa e con il petto in fuori. David Weiss, che ha avuto il merito di rimettere insieme questi veterani, li ha chiamati giustamente “guerrieri”. Ma non crediate che la loro musica traduca poi in suoni e cadenze rabbiose, violente, questo indomito spirito di rinnovamento. Tutt’altro: qui ci sono bellezza e serenità, intensità e passione, ma soprattutto un’enorme bravura che si evidenzia in soli entusiasmanti, su cui ancora la ragnatela del tempo non avuto modo di posarsi.

I temi, tranne il primo di Freddie Hubbard, escono dalle penne dei protagonisti, addirittura tre da Cecil McBee, e sono splendidi. Riascoltare “Priestess” e “Capra Black” dopo alcuni decenni, con il suo autore (Harper) interprete di uscite portentose, titaniche direi, ha un significato che va oltre un semplicistico ritorno al passato. Questo disco segna invero un processo di reidentificazione culturale da parte di un gruppo di musicisti che il mercato, o sistema come si diceva una volta, ha sempre cercato di emarginare. Eppure, soprattutto in tempi di omologazione e di rassicurante sciatteria artistica come gli attuali, i maestri sono ancora a portata di mano, basta avere la voglia e la pazienza di ascoltarli, ma sul serio, non come sottofondo alle attività di tutti i giorni.

Ho già accennato ai solisti; mi sembrano proprio in gran spolvero, compresi il più giovane Handy (notevole al flauto) e lo stesso Weiss, non certo una replica inutile di Eddie Henderson.

Grazie anche al produttore di questa nuova label, John Lee (ex bassista di Dizzy Gillespie, ve lo devo proprio ricordare?), una fetta di storia diventa più che mai di struggente necessità.

Obbligatorio per tutti.

 

Massimo Tarabelli

 

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