Seamus Blake, sax tenore;
David Kikoski, pianoforte;
Danton Boller, contrabbasso;
Rodney Green, batteria
Le strade di Seamus Blake e di Dave Kikoski si sono incontrate spesso, in concerto e su disco. Li accomuna infatti una voglia di esplorare e di confrontarsi con terreni musicali diversi che è forse l’aspetto più tipico del musicista jazz degli ultimi anni. Il sassofonista si è messo in luce nel quintetto di John Scofield, e poi con Victor Lewis, la Mingus Big Band e vari altri, mentre il pianista ha una carriera più ricca di partecipazioni, anche se forse il gruppo di Roy Haynes gli ha fornito il lancio più eclatante a livello internazionale.
Blake possiede una voce strumentale larga e seducente, tra le più belle e convincenti della scena odierna. Non è un caso se riesce a dialogare a meraviglia con un pianista come Kikoski, che gli risponde con una tecnica prodigiosa ed un eclettismo che non ha paura di nulla. In questa recente formazione bisogna sottolineare i ritmi: Danton Boller, allievo del grande Eugene Wright (il prediletto di Dave Brubeck), è uno dei bassisti in ascesa ed è stato ascoltato al fianco di Bennie Wallace, Robert Glasper e della Vanguard Orchestra, mentre Rodney Green ha stupito gli intenditori nel trio di Mulgrew Miller. Due acquisti da vetrina, che contribuiranno a rendere questo concerto un esempio di creatività e innovazione.
