Emanuele Urso, clarinetto, batteria;
Simone Crinelli, sax tenore;
Antonio Pierri, vibrafono;
Fabrizio Guarino, chitarra;
Adriano Urso, pianoforte;
Alessio Urso, contrabbasso;
Osvaldo Mazzei, batteria
Osvaldo Mazzei, batteria
Dopo l’omaggio a Louis Armstrong dello scorso anno, il Parco del Cardeto ospita un altro gruppo di jazz tradizionale, il cui ambito musicale si rivolge però all’Era dello Swing, stile che si sviluppò negli Stati Uniti durante gli anni’30. Emanuele Urso, pur molto giovane, è forse il miglior cultore e rappresentante in Europa di questo genere che tanto infiammò le platee di tutto il mondo.
Tale passione si evidenzia in una preparazione tecnica al clarinetto da vero virtuoso, che permette a Emanuele di percorrere la strada di Benny Goodman con grande disinvoltura. E il suo entusiasmo non si ferma a questo nobilissimo strumento, ma si riversa anche nella batteria, affrontata con quell’energia e originale senso del ritmo tipici di Gene Krupa.
Emanuele Urso è nato per la musica; diplomatosi brillantemente al conservatorio di Santa Cecilia, ama anche arrangiare e dirigere la sua band allargata, in cui dobbiamo menzionare il padre Alessio, uno dei più quotati contrabbassisti italiani. Capace di dar vita a un vero e proprio show, Emanuele ha trionfato nei principali festival europei dedicati al jazz classico (Marciac, Ascona) ed è stato invitato in diverse trasmissioni radiotelevisive.
Un concerto quindi in grado di trascinare il pubblico più ampio e che sancisce il ruolo del Cardeto, crocevia di generazioni all’insegna di un jazz fuori dalle mode, nello stesso tempo colto e popolare.
Sarà ormai un appuntamento fisso del nostro festival.
