Scott Hamilton, sax tenore;
Rossano Sportiello, pianoforte

Proprio una bella idea riunire questi due campioni del mainstream jazz!
Scott Hamilton, nato nel 1954, ha una carriera trentennale che l’ha portato ad essere il più convincente epigono di Ben Webster, Don Byas, Coleman Hawkins, Stan Getz e Zoot Sims. Tenorista superlativo quindi, dalla voce strumentale calda e soffiata, in grado di swingare duro come di intenerirsi nelle più languide ballads. Insomma, un piacere puro per l’ascoltatore neofita e per l’intenditore, che di sicuro avrà un buon numero di suoi dischi in collezione.
Il più giovane Rossano Sportiello ha spesso suonato con lui, soprattutto in quartetto, evidenziando una totale empatia. Eppure sappiamo quanto il pianismo di Rossano guardi anche al jazz delle origini e sia specializzato nello “stride”, genere di cui può essere considerato tra i massimi esponenti al mondo. Ma il bello del jazz sta per l’appunto qui: trovare un dialogo e comunicare al pubblico.
E se le condizioni ci sono, come è il caso del “Valeria Moriconi” di Jesi, perfetto per recitals solistici o in duo, il risultato non potrà che essere superbo.