David Sanchez, sax tenore;
Lage Lund, chitarra;
Orlando Le Fleming, contrabbasso;

Antonio Sanchez, batteria

Sassofonista di origine portoricana, David Sanchez rappresenta uno dei migliori esempi delle influenze reciproche tra il jazz e la musica latina. Non per nulla ha esordito nel sestetto di Dizzy Gillespie, che l’ha poi ospitato nelle United Nations Orchestra, spettacolare ensemble di musicisti di varie nazionalità e culture accomunati dal linguaggio jazzistico. Dotato di notevoli qualità tecniche e di un suono personale, Sanchez è poi stato chiamato da altri musicisti di rilievo, come Kenny Barron, Roy Haynes, Pat Metheny, Gonzalo Rubalcaba e Charlie Haden, non precludendosi mai la realizzazione di propri gruppi, specialmente quartetti in cui la ritmica potesse sostenere al meglio il suo discorso solistico. In questa nuovissima formazione ha voluto accanto a sé musicisti giovani, ma già affermati nel circuito. Lage Lund, norvegese e residente negli USA da qualche anno, è prezioso armonizzatore e originale solista, il cui curriculum vanta già collaborazioni con Wynton Marsalis e il sassofonista Seamus Blake; Orlando Le Fleming compare soprattutto nei trii con pianoforte (Joey Calderazzo), a conferma di un timing impeccabile; Antonio Sanchez, dall’agenda fitta di impegni, soprattutto con Pat Metheny, Chris Potter, John Patitucci, Claudia Acuna.è infine batterista eclettico, perfettamente in grado di dominare gli intricati ritmi latini (recentemente ascoltato con Afinidad, ovvero Dave Binney, Scott Colley e Ed Simon).

Tra passato, presente e futuro, un gruppo che fotografa come meglio non si potrebbe l’attuale stato del jazz.