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CRISTIANA ABBATE – “Namorando” – MDG (2009)


CRISTIANA  ABBATE

“Namorando” – MDG (2009)


O Sonho /Se tu non fossi qui /Il treno blu /Olha /Chissà dove te ne vai /Eu Que Amo So Vocé/ Vagabonda /Vai Voltar /Relaxa /O Amor Tem Sempre Fome /Me Deixa Louca (Pazza di te) /Un anno d’amore


Cristiana Abbate, voce; Mario Rosini, pianoforte; Andrea Zuppini, chitarra; Flavio Scopaz, basso elettrico; Elio Rivagli, batteria; Gilson Silveira, percussioni; Amedeo Bianci, sax alto, soprano; Marco Brioschi, tromba, flicorno; Toots Thielemans, armonica (brano 4); Andrea Quattrini, mandolino; Roberto Giolito, contrabbasso; Daniele Di Bonaventura, bandoneon

 

Con questo primo disco, Cristiana Abbate arriva ad un livello di profondità espressiva e di maturità stupefacenti. Intendiamoci: la stoffa c’era, e anche tanta.  Anni di concerti  ne hanno temprato  carattere e personalità, ma una voce così calda e rotonda, una dolcezza tanto accentuata nel porgere il testo, il dominio del linguaggio oltremodo sicuro, si sono rivelate caratteristiche straordinarie e, perché no, inaspettate.

Cristiana ama alla follia il repertorio brasiliano, come molti del resto, ma non si confonde affatto con la pletorica offerta di musica che il mercato offre di continuo. Qui il gioco è subito evidente :  alcuni brani in lingua sono stati tradotti e cantati in italiano, mentre altri brani italiani vengono proposti in portoghese, creando un effetto magnifico di relax e poesia. Penso subito a “O Sonho” di Egberto Gismonti, il divertente “Treno Blu” di Milton Nascimento, una melodia che entra subito nella testa, al sottile erotismo di “Pazza di te”; e, dall’altra parte, a “Io che amo solo te” di Sergio Endrigo, semplicemente una delle più belle canzoni italiane di tutti i tempi, “Se tu non fossi qui” di Carlo Alberto Rossi, altro pilastro della musica “leggera” nazionale,  “Ritornerai” di Bruno Lauzi, “Un anno d’amore”, riuscitissimo ponte tra tango e bossa nova. Insomma, una scaletta importante e pesante, che potrebbe suscitare raffronti tra i più svariati e da cui la nostra Cristiana esce vincitrice grazie, per l’appunto, ad una statura artistica notevole e del tutto personale.


Il merito di questo prodotto, veramente di livello internazionale, va condiviso, secondo me, con i bravissimi musicisti che l’accompagnano, in primo luogo il chitarrista Andrea Zuppini, che offre una prova strumentale e una direzione artistica splendide. E, ultimo ma non ultimo, il produttore e marito di Cristiana Massimo Di Giampaolo, persona di vastissima cultura specifica e responsabile della scelta dei brani.

Non mi dimentico infine della ciliegina, vale a dire l’apporto di Toots Thielemans in “Olha”, stupenda composizione di Roberto Carlos : i suoi controcanti e l’assolo in particolare sfociano  nella perfezione assoluta per senso della melodia, musicalità e afflato poetico. Roba da pelle d’oca e occhi lucidi, in poche parole.


Disco ideale per chi ama la grande musica senza confini e cerca emozioni vere, quelle  che entrano nel profondo di ognuno e lasciano il segno.

 

Massimo Tarabelli

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